mercoledì 1 maggio 2013

Roberto Bolaño - Amuleto

Mara Carotti - 29 aprile 2013


Roberto Bolaño - Amuleto

Auxilio Lacouture, la protagonista di Amuleto, ha una bella voce. È una cosa che non si sa con certezza, ma che si finisce per pensare leggendo il suo monologo. La si immagina con una voce affascinante, musicale. La si potrebbe ascoltare senza tregua, perché è così che lei racconta, e le si perdonano tutte le divagazioni, le parentesi aperte e chiuse dopo numerosi salti, i pezzi di poesia che ti inchiodano alla pagina quando meno te lo aspetti. Le si perdona tutto perché quella voce si porta dentro qualcosa di misterioso. È come un’urgenza.

È una voce che parte dal bagno della facoltà di Lettere e Filosofia di Città del Messico. Auxilio è lì quando, il 18 settembre 1968, l’esercito fa irruzione nell’università arrestando tutte le persone che conosceva. Lei rimane nascosta nel bagno, come in una specie di «torre di vedetta» da cui non esce (almeno fisicamente) per più di dieci giorni. Non ha cibo ma soltanto un libro di poesie di Pedro Garfias. Legge, scrive, pensa, ma l’unico modo per salvarsi è raccontare. Inizia così a ricordare la sua vita. Le origini uruguaiane, il viaggio verso Città del Messico, le pulizie a casa dei due maggiori poeti messicani, i lavoretti gratuiti all’università, i vagabondaggi «alla mercé del vento notturno», tra i circoli letterari, le case degli amici, le strade deserte. Ma lo sguardo di Auxilio non si muove soltanto a ritroso e il tempo perde presto la sua consequenzialità. Presente, passato e futuro si confondono nella voce della donna, nelle descrizioni dei personaggi che incontra, nei racconti delle vite di cui sarà testimone. Ciò che più importa è non dimenticare.


Roberto Bolaño non prova piacere nell’accompagnare paternalmente i propri lettori, anzi. Egli si diverte a sovvertire le regole, a mettersi in difficoltà, a creare personaggi che se ne vanno per la loro strada, senza controllare che tutti siano capaci di seguirli. Auxilio è così. Un personaggio che ha voluto ed ottenuto la propria autonomia dopo essere comparso velocemente ne I detective selvaggi. Bolaño ha ampliato quel primo frammento, creando «un’opera da camera o di un solo strumento» che diventa un canto di guerra, di libertà e di amore per tutti quei giovani latinoamericani che hanno lottato per difendere l’autonomia della cultura e della propria generazione. Auxilio, un don Chisciotte al femminile, resiste per loro. Lei, la madre di tutti i poeti messicani, raccontando la storia del crimine di cui sono stati vittima, diventa il loro amuleto contro «la notte oscura dell’anima che avanza per le strade di Città del Messico spazzando via tutto». Ed è per questo che non possiamo smettere di ascoltarla.


Amuleto


Amuleto,
Adelphi Editore
Traduzione Ilide Carmignani
ISBN: 9788845925016


La bottega di Hamlin   ---- - - -



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