domenica 11 luglio 2010

Nicanor Parra - poesie

Nicanor ParraPoesie




Lettere ad una sconosciuta
Quando passeranno gli anni, quando passeranno
gli anni e l’aria avrà scavato un fosso
fra la tua anima e la mia; quando passeranno gli anni
e sarò soltanto un uomo che amasti
un essere che restò un istante di fronte alle tue labbra,
un pover’uomo stanco di camminare per i giardini,
dove sarai tu ? Dove
sarai, oh figlia dei miei baci !





Cartas a una desconocida
Cuando pasen los años, cuando pasen
los años y el aire haya cavado un foso
entre tu alma y la mía; cuando pasen los años
y yo sólo sea un hombre que amó,
un ser que se detuvo un instante frente a tus labios,
un pobre hombre cansado de andar por los jardines,
¿dónde estarás tú? ¡Dónde
estarás, oh hija de mis besos!

ATTO D’INDIPENDENZA
Indipendentemente
dai disegni della Chiesa Cattolica
mi dichiaro paese indipendente.

A quarantanov’anni di sua età
un cittadino ha perfetto diritto
di ribellarsi alla Chiesa Cattolica.

Che m’inghiotta la terra se mentisco.
Gli è che mi sento davvero felice
sotto l’ombra di queste acacie in fiore
fatte sulla misura del mio corpo.

Felice quanto più non si potrebbe
alla luce di queste farfalle fluorescenti
che sembrano tagliate con le forbici
fatte a misura dell’anima mia.

Voglia scusarmi il Comité Centrale
In Santiago del Cile
ventinove novembre
del millenovecensessantatre;
pienamente cosciente dei miei atti.



Vita da cani
Il professore: una vita da cani.
La frustrazione su diversi piani.
La sensazione di fastidio ai denti
che si prova allo stridere del gesso.

Il professore e la donna precisa.
Il professore e la donna perspicua.
Dove trovare la donna perspicua!
Una donna che sia quello che è,
una donna che non somigli a un uomo.

La sofferenza ottenebra la vista,
cominciano ad apparire le rughe.
La vecchiaia degli stessi studenti,
le frequenti mancanze di rispetto.
Come camminano nei corridoi.

L’insulto si può ancora sopportare
ma non così il sorriso artificiale,
i commenti che fan venir la nausea.

Il liceo è il tempio del sapere.
Il direttore del suddetto tempio
con i suoi baffi da attore di cinema.

La nudità della signora sposa
(lo sguardo va ad urtare contro un gufo,
una capigliatura troppo liscia).
Da sopprimere il bacio sulla guancia
(più difficile che ad incominciare)
il focolare è un campo di battaglia.

La donna se la cava con le gambe.
I problemi sessuali dei vecchi
essere inclusi in un’antologia
provocare lo spasmo artificiale.

Nulla da fare per il professore:
il professore osserva le formiche.



 L'uomo immaginario
 L'uomo immaginario
vive in una dimora immaginaria
circondata da alberi immaginari
sulla riva di un fiume immaginario


Dai muri che sono immaginari
pendono antichi quadri immaginari
irreparabili crepe immaginarie
che rappresentano fatti immaginari
avvenuti in mondi immaginari


Tutte le sere immaginarie
sale per le scale immaginarie
e si affaccia al balcone immaginario
a guardare il paesaggio immaginario
che consiste in una valle immaginaria
circondata da colli immaginari


Ombre immaginarie
vengono per il sentiero immaginario
intonando canzoni immaginarie
al tramonto del sole immaginario


E le notti di luna immaginaria
sogna la donna immaginaria
che gli offrì il suo amore immaginario
torna a provare lo stesso piacere immaginario
e torna a palpitare
il cuore dell'uomo immaginario






Padre nostro 
Padre nostro che sei nei cieli
pieno di ogni genere di problemi
con l'espressione corrucciata
come se fossi una persona qualunque
non pensare più a noi.

Capiamo che tu soffra
perché non riesci a mettere le cose a posto.

Sappiamo che il Demonio non ti lascia tranquillo
distruggendo tutto quel che costruisci.

Lui ride di te
ma noi piangiamo con te.

Padre nostro che sei dove sei,
circondato da angeli sleali,
sinceramente
non soffrire oltre per noi.

Devi capire
che gli dei non sono infallibili
e che noi sappiamo perdonare tutto.

Riflessioni

Cos’è l’uomo
si domanda Pascal:
una potenza di esponente zero.
Nulla
paragonato al tutto
Tutto
se si paragona al nulla:
nascita più morte:
rumore mltiplicato per il silenzio:
media aritmetica fra il tutto e il niente. [trad Federico Guerrini]


Breve biografia tratta da Supereva

Nicanor Parrà è nato a Chillan, in Cile, nel 1914, da una famiglia appassionata di musica e folclore; sua sorella è la famosa Violeta Parrà. Nel 1932 si trasferisce a Santiago. Esordisce nel 1937 con Cancionerò sin nombre, con un linguaggio colloquiale e prevalenza di temi popolari.
Parra si situa in una posizione antitetica rispetto alla consolidata tradizione poetica cilena, quella di Pablo Neruda, Vicente Huidobro e Gabriela Mistral. Con il termine antipoesia, da lui coniato, respinge ogni registro alto e situa la poesia nel quotidiano, inserendovi il lessico dei mass media, facendo uso dell’ironia e della parodia, e aprendo così una strada nuova, che si diffonde ampiamente nei decenni successivi, trovando seguaci come Ernesto Cardenal e Roque Dalton. Docente universitario di matematica e fisica, viaggia molto per lavoro, entrando in contatto con la poesia anglosassone, quella di Eliot, Pound, Whitman, da cui è grandemente influenzato.
Il suo secondo libro, Poemas y antipoemas, esce nel 1954.
Lo humor nero e il sarcasmo si inseriscono in composizioni spesso in versi liberi, ma anche in metri classici come l’endecasillabo o il settenario. La figura del poeta da lui ridicolizzata si contrappone cosi a quella di creatore semidivino che aveva assunto presso Neruda e Huidobro.
La cucca larga (1958), Versos de salón (1962), Conciona (1968), Otros poemas (1950-68) testimoniano ancora una volta la sua vena irriverente e il suo interesse per il folclore, e contribuis distanziarlo maggiormente dalla poesia ermetica e metaforica.
In Obra gruesa (1969), Parrà raccoglie la sua opera completa fino i momento, tralasciando Cancionerò sin nombre. Nelle sue opere più recenti (Nuevos Sermones, 1979; e Hojas de parrà 1985; Poemas para combatir la calvicie, 1993), affronta in particolare, con il suo caratteristico humor nero, il tema della religione e della morte.






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