sabato 3 luglio 2010

proiettili d'argento di elmer mendoza

carmelo p. - recensione - 


“Un romanzo Noir come lo avrebbe scritto Dashiell Hammett”
[El Pais]

Culiacán è una città nel Messico nordoccidentale, la più grande città nello stato di Sinaloa di cui è capitale...e una delle roccaforti del narcotraffico (Per avere un'idea delle dimensioni di questo "fenomeno" basti pensare che dal 2007 ad oggi, si calcola che  siano state uccise 22.700 persone per motivi collegati al traffico di droga).


Una serie di morti, omicidi, suicidi, esecuzioni...

Il caso viene assegnato a Edgar "Zuedo" Mendieta,  uno in cura dallo psicoanalista per un trauma infantile a sfondo sessuale, che non sa nemmeno lui perchè fa il poliziotto.

la maggior parte della nostra intelligenza ha origini nelle emozioni e tu non puoi trascorrere il resto dei tuoi giorni con quella ferita scoperta: E' molto importante che tu ti innamori [p.80]
Gli dice lo psicanalista. Si è fatto trasferire dalla Narcotici alla Omicidi, perchè li non c'e' partita: o ti adegui e ti metti a libro paga, oppure ti fanno fuori senza tante storie.

Sullo sfondo il narcotraffico, presenza tangibile con cui la gente, le istituzioni, la politica e l'economia hanno imparato a convivere. Organizzazioni di sicari impegnate quotidianamente a regolare gli equilibri tra i cartelli, o con le Istituzioni, o semplicemente per soddisfare le passioni o i capricci della figlia del capo, nel modo piu' semplice efficace e risolutivo. I corpi, avvolti in una coperta e  abbandonati per strada, o nel deserto, dopo essere stati torturati vengono ritrovati all'alba e parlano....

La gente è rassegnata a convivere con i narcos, capita che entrano in un ristorante, mandano via tutti quelli che son odentro, pagandoli, e si riservano tutto il locale per se. "ma senta, non avevate detto che avreste stroncato la violenza? Io continuo a sentire i politici, i poliziotti, i soldati che fanno grandi promesse, eppure qua continuate cadaveri avvolti nelle coperte, tutti dicono che la faranno finita ma sono solo chiacchiere di pappagallo, dove andremo a finire?" [106], si lamenta una donna che ha appena assistito all'esecuzione di un ragazzo. Il presidente del messico ha mandato 45.000 soldati e 5.000 poliziotti federale per fronteggiare i narcos in 18 Stati, ma il "negocio" della droga è dimension  spaventose, è un mercato immenso, intorno a 400.000 milioni di dollari, beh è qualcosa che non si può fermare tanto facilmente come dice l'autore in una intervista

Il detective Mendieta non è uno stinco di santo, ha un etica, personalissima, che rasenta il precipizio, che fa i conti con una realtà dai contorni mobili e sfumati. Chi è il nemico?, Chi è dalla parte della legge? questioni complicate in una società dove la corruzione si annida a tutti i livelli e in tutte le istituzioni. Mendieta valuta le persone a prescindere dal loro ruolo. E così non esita a servirsi dell'aiuto di "Foreman Castelo, erano stati compagni di scuola, poi dalla guerriglia urbana era passato a dirigere un gruppo di sicari che operava con la massima discrezione in tutto il paese, e le cose non gli andavano affatto male. Una certa notte si era presentato a casa sua per chiedergli un alibi, uno dei suoi uomini aveva fatto fuori un maggiore della polizia federale preventiva, era riuscito a fuggire e lo stavano braccando. Mendieta l oaveva coperto, convincendo Briseno che le cose non stavano come sembravano e che la carne migliore del mondo non era quella argentina" [p.160] 
 
Linguaggio secco, incalzante, contaminato dal gergo dei narcos, passaggi continui dalla prima alla terza persona, dalla narrazione ai dialoghi senza virgolette...

Insomma un bel libro da leggere


Proiettili d'argento, Elmer mendoza,   
la nuova frontiera ed,  trad Pino cacucci

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