Giancarlo Alfano -
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oggi è stato pubblicato un articolo sul “manifesto” che mi ha dato da pensare. Vi si dice che in Itlaia non occorrono gli intellettuali, peraltro già morenti o già morti, ma un pensiero. Nel corso dell’argomentazione di questo articolo si capiscono due cose: 1) che il “pensiero” sigifica “dei contenuti”; 2) che bisogna elaborare questi contenuti soprattutto attraverso il canale del web.
Mi rifaccio a questo articolo (firmato da Giorgio Fontana), perché è un po’ quel che ci si auspica in generale, e che soprattutto sperano coloro che praticano la rete. Della quale, io resto però un osservatore piuttosto critico e diffidente. Il pensiero deve essere collettivo, per forza. Ma il problema è che un pensiero collettivo, cioè intendo elaborato collettivamente, deve possedere un vocaboloario grosso modo comune e dei procedimenti di individuazione delle priorità logiche (una sintassi) che siano ampiamente condivisi. Altrimenti non si elabora, ma ognuno dice la sua, in maniera più o meno bella, ma comunque senza alcuna efficacia.[...]
© Giancarlo Alfano
citazione tratta da un commento a un articlo dello stesso Giancarlo Alfano:
Ancora sull’università, la poesia, il gusto che è il seguito di un altro articolo sempre di Alfano:
A La “critica universitaria” e l’esplosione. Un invito a partire dal lavoro sulla poesia
oggi è stato pubblicato un articolo sul “manifesto” che mi ha dato da pensare. Vi si dice che in Itlaia non occorrono gli intellettuali, peraltro già morenti o già morti, ma un pensiero. Nel corso dell’argomentazione di questo articolo si capiscono due cose: 1) che il “pensiero” sigifica “dei contenuti”; 2) che bisogna elaborare questi contenuti soprattutto attraverso il canale del web.
Mi rifaccio a questo articolo (firmato da Giorgio Fontana), perché è un po’ quel che ci si auspica in generale, e che soprattutto sperano coloro che praticano la rete. Della quale, io resto però un osservatore piuttosto critico e diffidente. Il pensiero deve essere collettivo, per forza. Ma il problema è che un pensiero collettivo, cioè intendo elaborato collettivamente, deve possedere un vocaboloario grosso modo comune e dei procedimenti di individuazione delle priorità logiche (una sintassi) che siano ampiamente condivisi. Altrimenti non si elabora, ma ognuno dice la sua, in maniera più o meno bella, ma comunque senza alcuna efficacia.[...]
© Giancarlo Alfano
citazione tratta da un commento a un articlo dello stesso Giancarlo Alfano:
Ancora sull’università, la poesia, il gusto che è il seguito di un altro articolo sempre di Alfano:
A La “critica universitaria” e l’esplosione. Un invito a partire dal lavoro sulla poesia
© Giancarlo Alfano
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