domenica 29 luglio 2012

"intervista a Carlos Dominguez Urdiales” ñ

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 29 lugli 2012    -    C. D. Urdiales 

 •  "intervista a Carlos Dominguez Urdiales ”

C. D. Urdiales é l'autore del saggio 'Roberto Bolaño, il cinema e la memoria' (Aduana Vieja, 2011), il professore e ricercatore delle canartie Josué Hernández riflette sulla figura di Bolaño e l'influsso del cinema nella sua opera letteraria.
Presto nell'Archivio, una sezione intertestuale dedicata al cinema nell'opera di Bolañ0
- Di Roberto Bolaño non si sapeva molto fino a che, all'improvviso, i certi circoli letterari, non si é parlato d'altro. A cosa é dovuto?
- Roberto Bolaño morì 50 anni in piena maturità creativa, giusto mentre lavorava al romanzo sicuramente più importante della sua produzione letteraria, 2666. Cominciava ad assoporare il riconoscimento non solo della critica, ma anche del pubblico. Sicuramente la sua morte, per questioni puramente di mitizzazione cui tende la promozione, ha dato un grande impulso alla sua opera.
- Fino a che punto la sua figura é un simbolo generazionale della letteratura latinoamericana?
- In qualce modo, Bolaño arriva ad occupare di diritto uno spazio che era rimasto relativamente vuoto dopo la generazione degli anni 60 y 70. In questo senso, è il vero erede di autori importanti del Xx secolo come Borges e Cortázar. E' un creatore che riformula non solo la tematica, ma anche i registri narrativi e il discorso del romanzo in spagnolo della nostra epoca. Come autora, ha avuto moltissima influenza negli scrittori attuali e in quelli della sua stessa generazione, quella dei nati negli anni '50 in America latina e Spagna.
- Ha potuto godere delle gioie del successo letterario?
- Il suo riconoscimento internazionale fu póstumo, derivato fondamentalmente dall'irrompere dellasau opera nel mondo anglosassone, quello che oggi di consacra come autore. E' inoltre un mercato molto ristretto limitato per lo più alla produzione nazionale, e perciò é molto difficile che un libro straniero, in lingua spagnola, si traduca e arrivi al pubblico nordamricano. Nel suo caso, il successo fu propiziato da Susan Sontag, che raccomandò la sua traduzione, e il New York Times, che contribuì alla diffusione della sua opera. Fino al punto che sono arrivati a pagare negli USA cifre elevatissime per le prove di stampa della sua ultima opera, 2666.
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