domenica 12 settembre 2010

la percezione opera solo sulla differenza

  Gregory Bateson -


la percezione opera solo sulla differenza 


scienza, percezione, provare/esplorare


La previsione non può mai essere valida in modo assoluto e perciò la scienza non può mai "provare" una proposizione generale e neppure "verificare" un singolo enunciato descrittivo e arrivare così alla verità ultima.

Vi sono altri argomenti per mostrare questa impossibilità. La tesi di questo libro (che a sua volta può convincervi certo solo nella misura in cui ciò che io dico si accorda a ciò che voi sapete, e può sgretolarsi e cambiare radicalmente nel giro di pochi anni) presuppone che la scienza sia un "modo di percepire" e di dare per così dire «senso» a ciò che percepiamo. Ma la percezione opera solo sulla differenza. Ricevere informazioni vuol dire sempre e necessariamente ricevere notizie di "differenza", e la percezione della differenza è sempre limitata da una soglia. Le differenze troppo lievi o presentate troppo lentamente non sono percettibili: non offrono alimento alla percezione.

Quindi ciò che noi, come scienzati, possiamo percepire è sempre liimtata da una soglia: ciò che è sublimale non giunge ad arricchire le nostre cognizioni. In qualsiasi istante, la nostra conoscenza è sempre funzione della soglia dei mezzi di percezione di cui disponiamo. L'invenzione del microscopio, del telescopio, degli strumenti per misurare il tempo fino a una frazione di nanosecondo e per pesare quantità di materia fino a un milionesimo di grammo, tutti questi raffinatissimi dispositivi di percezione svelano quel che era del tutto imprevedibile ai livelli di percezione raggiungibili in precedenza.

Non solo non possiamo far previsioni sul momento successivo del tempo, ma, più radicalmente, non possiamo far previsioni relative allo stadio successivo della dimensione microscopica, della distanza astronomica o del passato geologico. La scienza, come metodo di percezione - perché essa non può pretendere di essere altro che questo -, così come ogni altro metodo di percezione, ha una capacità limitata di raccogliere i segni esteriori e visibili di ciò che può essere verità.
La scienza non prova, "esplora".
[Gregory Bateson ,  Mente e natura pag. 46]

 


© Gregory Bateson


  testi in rete:
 
1 prefazione bateson verso un ecologia della mente (dal libro "Verso un ecologia della mente")
2 la scienza della mente e dell’ordine (dal libro "Verso un ecologia della mente")
3 perché i francesi gesticolano quando parlano
4 dei giochi e della serietà
5 perché le cose hanno contorni
6 che cos’è un istinto
7 contatto tra culture e schismogenesi
8 ethos balinese
9 stile e significato
10 processo primario
11 limiti quantitativi della coscienza
12 Korzybski la relazione mappa territorio
13 verso una teoria della schizofrenia: effetti del doppio vincolo
14 doppio vincolo e suoi aspetti comunicativi
15 teoria del doppio vincolo
16 L’esperienza complessiva può favorire la creatività
17 vari livelli di apprendimento
18 i principi nella vita di un alcolizzato
19 la posizione epistemologica delle premesse complementare e simmetrica
20 La comunicazione riguarda prevalentemente le relazioni
21 la parola non sostituisce i gesti
22 finalita cosciente e natura
23 effetti della finalità cosciente sull’adattamento
24 forma sostanza e differenza
25 da Versailles alla cibernetica
26 patologie dell’epistemologia (dal libro "Verso un ecologia della mente")
27
Introduzione (dal libro di Bateson: "Mente e natura")
28 Ogni scolaretto sa che... (dal libro di Bateson: "Mente e natura")
29 I criteri del processo mentale (dal libro di Bateson: "Mente e natura")
30 Una lezione del professor Konrad Lorenz (dal libro di Bateson: "Mente e natura")
31 Il mondo dei processi mentali, è sia tautologico sia ecologico (dal libro di Bateson: "Mente e natura")
32 Il tempo è "fuori squadra" (dal libro di Bateson: "Mente e natura")
33 Il file zippato con tutti i brani di Bateson insieme, in word
34 I brani secondo me più importanti (da redigere)
 

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