I fatti sono questi:
L'8 febbraio 2010 The New Yorker pubblica latraduzione di William Burns, racconto di Roberto Bolaño, mai pubblicato in USA. Qualcuno si convince che sia un racconto inedito, e inizia a tradurlo dall'inglese all'italiano. Tra i tanti anche un mio caro amico. Al momento di pubblicarlo, visto che il titolo non mi suona completamente estraneo, facciamo una breve verifica e ci accorgiamo che il racconto fa parte della raccolta "Chiamate Telefoniche", pubblicata in spagna nel 1997 ed in Italia nel 2000, da Sellerio, traduzione di Maria Nicola (pag 135).
Qualcun altro, forse accecato dall'idea di fare uno scoop, pubblica con enfasi la traduzione del "racconto inedito". E ne nasce persino una discussione che coinvolge molti lettori appassionati dello scrittore cileno. Stiamo parlando di un sito specializzato in recensioni gestito da "giornalisti" che scrivono su giornali a diffusione nazionale.
E' destino che Bolaño sia oggetto di costante mistificazione e che attorno a lui nascano leggende che rimbalzano nella rete, accreditate da autorevoli riviste e giornali, critici e scrittori ( come nel caso di Jonathan Lethem di cui si è parlato in un precedente articolo), specie da quando e' stato scoperto dall'editoria USA che ne ha fatto un mito, una specie di rock star.
Per la verità l'unico racconto inedito di Bolaño di cui si abbia notizia è "El contorno del ojo" ( leggi tutta la storia) , tradotto qualche mese fa dagli amici del sito puttana assassina.
Il racconto si può leggere qui Archivio Bolaño
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