Angelo Ricci - 31 maggio 2012
L'ultima conversazione, di Roberto Bolaño (SUR)
Ci sono storie che possono nascere solo nel continente latinoamericano. America Latina, luogo che porta in sé, come un peccato originale che intride le vite, le anime e i luoghi, l’orrore del genocidio perpetrato dai conquistadores, che lo hanno con violenza estrema svezzato a una barbarica alba di presunta civilizzazione.
Se l’America gringa, gli States, usurpa il ruolo di parte per il tutto, con la confluenza del suo immaginario paranoico e disneyano nell’intero immaginario occidentale, l’America Latina racconta se stessa costruendo una narrazione che, anche se sembra anelare a una via di fuga fantastica, in realtà investiga da sempre l’origine del sangue e dell’orrore che hanno permeato le fondamenta della sua scoperta da parte dell’Occidente.
Se c’è uno scrittore che ha rappresentato nella sua forma più completa questo sentire, comune a un intero continente, questi è stato Roberto Bolaño. Quante volte nelle sue opere si delinea la volontà quasi scientifica di pervenire a una autopsia della morte stessa, quante volte si sente il desiderio di analizzare la sopraffazione e la violenza, quante volte appare l’esigenza di raccontare con freddezza quello che non può essere raccontato.
Appare ora, per i tipi di SUR, L’ultima conversazione, una raccolta di interviste che Bolaño ha rilasciato nell’arco di cinque anni. Ed ecco che quelle stesse interviste non rappresentano solo il naturale backstage creativo dell’autore che si confronta con la letteratura e con la vita, ma sono porzione stessa della sua opera, trasfigurandosi in una sorta di prosecuzione della sua crudele narrazione, divenendo a loro volta, in quell’infinito gioco di specchi borgesiani e coincidenze junghiane che connettono i suoi scritti in un unicum narrativo, “la parte di Bolaño”. Una parte che ci mostra l’eroica freddezza di un autore che, non va mai dimenticato, scrisse sempre con accanto la presenza della morte, la sua, e che, nonostante questo (o forse, proprio per questo) ha saputo fondere la drammaticità della sua esistenza con la drammaticità di un intero continente.
L’ultima conversazione è un testo fondamentale per tutti i lettori che hanno amato e amano l’opera di questo grande scrittore cileno. Chi già lo conosce troverà spunti ed elementi per approfondire ancor di più l’incontro con i suoi scritti e chi invece si accosta solo ora ai suoi libri sarà stimolato ad approfondirne la conoscenza.
Un libro.
L’ultima conversazione, di Roberto Bolaño (SUR).
Notte di nebbia in pianura ---- - - -
© Angelo Ricci
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