Sandro Sarti -
26/1/2012Un noir inedito di Roberto Bolaño
Sandro Sarti
Come in un vero noir che si rispetti, il romanzo - inedito - di Bolaño "I dispiaceri del vero poliziotto (Adelphi, pagg. 304, 19 euro) salta fuori dalle cartellette e dal computer alla morte dello scrittore nel 2003. Un regalo inaspettato perché questo romanzo è un'opera vera, perfettamente in linea con la visionarietà di Bolaño. L'edizione che ora l'Adelphi pubblica rispecchia quindi «il preciso intento di offrire al lettore il romanzo così come è stato ritrovato, con la massima fedeltà possibile. Correzione e modifiche sono state ridotte al minimo indispensabile», avverte la nota editoriale di Carolina Lopez.
"I dispiaceri del vero poliziotto" è stato concepito alla fine degli anni '80 e Bolaño ha continuato a lavorarci fino alla morte, ma sarebbe sbagliato pensarlo come il testamento letterario dello scrittore. In realtà, l'opera è assolutamente in linea con lo stile consueto al quale Bolano ha abituato i suoi lettori. A parte forse il titolo che, come spiega nel prologo Juan Antonio Masoliver Rodenas, «è lungo, descrittivo, senza il ritmo..., senza stranezze né la minima provocazione».
«Tuttavia - scrive ancora - esso contiene un indizio, in una scrittura disseminata di indizi, e rimanda non tanto ai "Detective selvaggi" quanto al titolo, altrettanto atipico, del romanzo di Padilla, "Il dio degli omosessuali". Per Masoliver Rodenas, se il "detective" del romanzo è Amalfitano, che impernia la dimensione "metaletteraria" della storia, il "poliziotto" è il lettore stesso. Del resto è stato lo stesso Bolaño ad anticipare, parlando del romanzo, che «il poliziotto è il lettore, che cerca invano di mettere ordine in questo dannato romanzo».
E così, come ogni reale "piedipiatti", anche il lettore, pagina dopo pagina, si imbatte ad ogni passo ad affrontare solo piste false in un continuo ritrovarsi al punto di partenza. Si parte con il professor Amalfitano approdato in Messico dopo essere stato espulso dall'Università di Barcellona per omosessualità; si passerà poi a conoscere il suo amante, un falsario di dipinti di Larry Rivers; si ritroverà la bella Rosa Amalfitano della quale sembra innamorato il poliziotto Pedro Negrete, incaricato di indagare sul professore insieme allo scherano Pancho.
Nel mezzo di tutto questo una serie di digressioni letterarie, di classifiche, di biografie, sogni rivelatori: insomma, la consueta, scintillante, trama di Bolaño.
E alla fine il lettore, anche questa volta, dovrà rassegnarsi a vedere sfuggire i personaggi che continueranno a scappare ben oltre le pagine del libro. E forse non è un caso che Bolaño abbia dedicato il libro a Manuel Puig
La gazzetta del sud ---- - - -
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