giornalisti di Calabria
Minacciato Musolino di "Calabria Ora"
REGGIO CALABRIA – E’ il cronista di giudiziaria Lucio Musolino, redattore di Reggio Calabria del quotidiano “Calabria Ora”, l’ennesimo destinatario di intimidazioni nei confronti di giornalisti. Qualcuno, verso le 2 di stanotte, ha lasciato su un tavolino della veranda della sua abitazione, nella frazione Catona di Reggio Calabria, una bottiglietta contenente liquido infiammabile ed un bigliettino dal contenuto inequivocabile: «Smettila di scrivere di ‘ndrangheta. Segui Pollichieni, altrimenti fai una brutta fine. Questa è per te, non per la macchina».Il giornalista, che da anni si occupa di cronaca nera e giudiziaria, è impegnato da mesi a dare il suo contributo ai percorsi di conoscenza e di contrasto al fenomeno criminale a Reggio Calabria e dintorni attraverso l’approfondimento dei risvolti connessi alle operazioni antimafia “Meta” e “Crimine”. Proprio di queste due inchieste, infatti, si è occupato in maniera incisiva il professionista in servizio alla redazione reggina di “Calabria Ora”.
Musolino ha fatto scoperto bottiglietta e lettera rincasando, verso le ore 4 di stamani. Verso le 2, invece, era stata la madre ad udire strani rumori nel cortile. Il giornalista ha, quindi, provveduto a denunciare immediatamente l’episodio alla Polizia di Stato, che conduce le indagini, ed all’Arma dei Carabinieri.
Totale solidarietà al collega Lucio Musolino viene espressa dal segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi, secondo il quale “è inammissibile continuare ad assistere, quasi quotidianamente, ad episodi di violenza, palese o velata da vergognose minacce, nelle regioni del sud ed in particolare in Calabria”.
Carlo Parisi, assieme al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, appena il 25 marzo scorso ha incontrato, al Viminale, il Capo della Polizia, Antonio Manganelli, che si è assunto l’impegno di dare “una risposta ai singoli episodi, dopo aver scandagliato ogni ipotesi” assicurando che “i giornalisti non sono soli, né in Calabria, né altrove”. Alla luce del frequente ripetersi di episodi di vigliacca intimidazione, Carlo Parisi invita, quindi, investigatori e forze di polizia ad “intensificare l’azione di controllo e di accertamento delle responsabilità per garantire sicurezza e incolumità a quanti non fanno altro che svolgere il proprio mestiere di giornalista”.
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