Julio Sebastián Figueroa
sull' esilio
...esperienza esilica di una nuova soggettività fondata sulla marginalità
e il cui momento principale è la post-nacionalità y la post-stataltà..
e il cui momento principale è la post-nacionalità y la post-stataltà..
esilio interiore e marginalità
"E' in virtù della sua lunga storia che la sua semantica del concetto di esilio è complessa e diversa e la sua comunicazione sommamente contradditoria.......
........Possiamo concentrare la forza del significato dell'esilio nella pura esperienza, nel puro sentimento di marginalità; in relazione a ciò, Paul Ilie si domanda:
[©Julio Sebastián Figueroa, Exilio interior y subjetividad pos-estatal]
Per comprendere la situazione dell'esilio interiore, il lavoro di Paul Ilie sulla semántica dell'esilio conclude che
"la separazione dell'individuo dalla sua nazione può adottare molteplici forme: separazione volontaria, espulsione, auto-esclusione temporale, separazione, marginalità, desplazamiento dal centro..." (1981: 9-10),il che implica che l'esperienza esilica possa ben intendersi come un meccanismo di costruzione della soggettività, la cui singolarità si fondamente nella emarginazione dai discorsi nazionali e statali.....
........Possiamo concentrare la forza del significato dell'esilio nella pura esperienza, nel puro sentimento di marginalità; in relazione a ciò, Paul Ilie si domanda:
Non c'e' niente oltre alla incomunciazione con la propria terra, e all'isolamento interno dalla patria che riempia l'esilio, in entrambi i lati della frattura, dei suoi esssenziali contenuti spirituali e intellettuali?al che risponde:
affermerei che l'esilio è uno stato d'animo le cui emozioni e valori rispondono alla rottura e separazione come condizioni in se stesse. Vivere altrove è aderire a nuovi valori che sono separati dai valori predominanti; colui che percepisce questa differenza morale e risponde ad essa emozionalomente vive in esilio.questo ambito semantico dell'esilio interiore, come si e' denominato, permette di analizzare forme ben relazionate con la marginalità come costituente dell'esperienza esilica. Il che implica un'estensione dell'esperienza della violenza politica come premessa dell'esiliato (come espulso, perseguitato, trapiantato) a un'esperienza politica di post-nazionalità - fenomeno che non nasce necessariamente dalla violenza -. Ogni volta che la violenza politica del soggetto, e la contemplazione sofferente della storia, produce un pensare senza, o più in la, o contro lo stato, questa esperienza può edificarsi nella stessa marginalità del soggetto culturale, vale a dire, come alternativa al fatto stesso dello stato.
[©Julio Sebastián Figueroa, Exilio interior y subjetividad pos-estatal]
© Julio Sebastián Figueroa
Paul Ilie. "Introducción" e "Historia y semántica del exilio". Literatura y exilio interior. Madrid: Fundamentos, 1981. 7-13 y 15-23.
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