Massimo Rizzante - poesie
“il ciclo di Marrakech”: tre poesie
della raccolta ancora inedita Scuola di calore
Un incubo chiamato Algeciras
a Ana
Tutto ha inizio e non ha fine in un incubo
chiamato Algeciras, sul molo, fra la bolgia in partenza per Ceuta.
Un uomo, Octavio, la cui lingua per la legge del contrappasso era
ridotta a una poltiglia di fuoco, mi farfugliò: “Arnold… me está… matando”
Non ho mai idealizzato il mondo, né creduto all’inferno.
So, per esperienza, che ci sono giorni in cui la fede nei maestri
si scioglie come merda al sole, mentre, malgrado tutto,
le tredici passioni che governano il mio sesso non fanno scuola
Allora un amante diventa un problema di meccanica celeste. Come
calcolare la stabilità dei sistemi dinamici? Come costruire una teoria delle
singolarità che contempli l’assenza di catastrofi? Ogni singolo uomo non è
forse una parte del sistema dinamico e catastrofico di cui parla Thom?
Octavio era l’ultimo a cui potevo rivelarlo, perché
a lui non tornavano i conti: l’amore ha leggi matematiche
che la matematica non sa calcolare. Ad esempio, il cosiddetto
teorema KAM (Kolmogorov-Arnold-Moser) non c’era verso di risolverlo
Eppure noi tutti qui ad Algeciras,
aspettiamo il nostro turno, siamo l’incubo di Octavio
e il sogno di Arnold: siamo numeri che commentano il prezzo del viaggio,
i sacchetti per il vomito, l’imminente catastrofe sullo Stretto
Neppure oggi, dopo anni di solitudine, mi so dar pace.
Le menti più brillanti sono alle prese con il tredicesimo problema
di Hilbert, e nessuno di loro mi ha mai accarezzato il culo:
qualcuno dovrebbe dire la verità sul valore delle equazioni
© Massimo Rizzante
Nota dell'autoreLe poesie qui presentate, “il ciclo di Marrakech”, fanno parte di una più ampia sezione della mia prossima raccolta, intitolata Scuola di calore.
pubblicata su Nazione indiana 19 agosto 2010
commento di Miguel gallaego Roja:
La idea, la sensación es esa: un nuevo mundo, una salida a través de la imaginación poética, siempre peligrosa, y aquí el peligro no es una metáfora, es una condición existencial. Imaginación y peligro se alimentan mutuamente y la escuela del calor es una escuela del oído, del murmullo de las vidas y de las formas de lo humano cuando por todas partes decretan la feliz llegada de una mutación.
L’idea, la sensazione è questa: un nuovo mondo, una via d’uscita per mezzo dell’immaginazione poetica, sempre pericolosa, e qui il pericolo non è una metafora, è una condizione esistenziale. Immaginazione e pericolo si alimentano mutuamente e “la scuola di calore” è un scuola dell’ascolto, del bisbiglio (mormorio – sussurro ) delle vite e delle forme dell’umano quando in ogni luogo decretano il felice arrivo di una mutazione
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