Javier Marias-
Riscrivere” e ”ricreare” un grande libro
è il modo migliore per imparare a farne altri
è il modo migliore per imparare a farne altri
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Roberto Carnero: Lei ha anche tradotto molti autori dall’inglese (da Sterne a Conrad, da Stevenson a Hardy). Che cosa ha imparato come scrittore da questa attività?
Javier Marias:«Moltissimo. Soprattutto a calibrare le parole. Non credo nelle scuole di scrittura: penso che si possa insegnare come non bisogna scrivere, ma che sia difficile spiegare come si dovrebbe farlo. Tuttavia, se mai dovessi dirigerne una, richiederei come pre-requisito agli aspiranti corsisti la conoscenza di una o più lingue straniere e li farei tradurre. ”Riscrivere” e ”ricreare” un grande libro (perché per me questo è il compito del traduttore), è il modo migliore per imparare a farne altri».
Tratto da:
© intervista di Roberto Carnero a Javier Marias, Il Piccolo, 22 maggio 2009
Roberto Carnero: Lei ha anche tradotto molti autori dall’inglese (da Sterne a Conrad, da Stevenson a Hardy). Che cosa ha imparato come scrittore da questa attività?
Javier Marias:«Moltissimo. Soprattutto a calibrare le parole. Non credo nelle scuole di scrittura: penso che si possa insegnare come non bisogna scrivere, ma che sia difficile spiegare come si dovrebbe farlo. Tuttavia, se mai dovessi dirigerne una, richiederei come pre-requisito agli aspiranti corsisti la conoscenza di una o più lingue straniere e li farei tradurre. ”Riscrivere” e ”ricreare” un grande libro (perché per me questo è il compito del traduttore), è il modo migliore per imparare a farne altri».
Tratto da:
© intervista di Roberto Carnero a Javier Marias, Il Piccolo, 22 maggio 2009
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